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C’era una volta... il Natale Bianco. A Natale le campagne, le colline, le montagne e naturalmente anche i villaggi e le
città erano bianchi di neve. Certamente, c’erano anche delle difficoltà, soprattutto di spostamento sulle strade, ma poi,
arrivato il giorno di Natale, le famiglie erano già tutte riunite, solitamente a casa dei nonni, e ci si svegliava e si
guardava dalla finestra e tutto era bianco di neve.
Io vengo da Livorno, quindi di neve nei primi nove anni di vita ne ho vista poca. Ne cadde un metro, nel febbraio del
1956, praticamente l’Italia venne sommersa da un metro di neve. E quando mio padre decise di portarci a Milano, ero felice
perché là, come raccontava mio zio che ci abitava già da anni, nevicava spesso.
Durante l’inverno del 2011 – 2012 non hi praticamente ancora visto cadere un solo fiocco di neve. E di neve ne ho vista
pochissima, in questi anni, anche a latitudini molto a Nord.
Però ci consoliamo con le luminare (o luminarie) che ormai iniziano ai primi di Novembre e ci accompagnano per due mesi
e ci fanno diventare tutti un po’ bambini.
Un tempo esistevano solo lampadine, dalla luce giallastra, di diverse dimensioni e organizzate in forme varie. Poi arrivarono
le lampadine colorate.
Ora è tempo di LED, lampadine a basso consumo, che però danno maggiormente il senso del ghiaccio e creano un’atmosfera
ancora più invernale.
Mia cara vecchia Europa, da un lato non vedo l’ora di poter viaggiare per i continenti dell’emisfero sud, ma so già che
in un eventuale Natale in Patagonia o in Australia, i freddi inverni (meglio se nevosi) e costellati di luminare natalizie
mi mancherebbero.
Penso che viaggiare sia stupendo. Penso altresì che in qualunque parte del mondo ci si trovi, possa capitare talvolta di
soffrire di saudagi per ciò che ci siamo lasciati alle spalle o cui, comunque, siamo al momento lontani.
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